Poiché HeatTurn rappresenta oggi il più cruento e spettacolare fight club non solo in Italia, ma anche all’estero, è stato spesso soggetto a critiche e plausi. Tante ne sono state dette nel tempo sul suo conto, sia in positivo sia in negativo, eppure corre serenamente sulla sua strada senza guardare in faccia a nessuno.
Tutto sommato, ci troviamo in totale disappunto su una voce messa in circolazione ultimamente, una bufala che si potrebbe tranquillamente definire una mega stronzata. Secondo l’infamante e falsa notizia che gira nei fight club più underground del paese, pare che chi volesse vincere una cifra esorbitante avrebbe avuto l’occasione di partecipare a un vero “Death Match” in cui gli avversari sono stati addestrati a uccidere con qualsiasi tecnica o arma possibile.
Lo statuto di HeatTurn vieta categoricamente l’omicidio e si avvale di tutti i mezzi possibili per far si che non accada mai, seppur alcuni concorrenti, ammettiamolo, abbiano quasi sfiorato la morte. Nonostante regni un’ipnotica violenza nei suoi incontri, il Club cerca di promuovere l’immagine di persone comuni e consenzienti trasformate in valorosi guerrieri urbani e non può certo abbassarsi a un misero spettacolo di sangue.
Arrivati a questi estremi, significherebbe inoltre che HeatTurn sia dunque un produttore di morti in diretta o Snuff Movies, chiamateli come vi pare e ciò non è accettabile perché andrebbe in contrasto con i suoi principi nonché a ledere i suoi stessi interessi.
Sfidanti e spettatori entrano nel suo mondo per vivere accattivanti emozioni che li rendono più vivi e non il contrario e finora i fatti parlano chiaro! Carissimi amici, non credete a tutte le puttanate che volano nell’aria, ma restate con i piedi in terra ad affrontare la realtà.
Se veramente volete immergervi nella leggenda metropolitana per eccellenza dello sconfinato universo di HeatTurn, abbiate almeno il coraggio di varcare le porte di uno dei tanti inferni che si trovano sulla terra: entrate nelle “Heat Towns” e pregate di uscirne vivi!
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