MEMORIES: Sangue e Acciaio

Combatto perché ho accettato di imboccare una strada buia e inspiegabilmente ricca di scappatoie. Guardo il mio avversario dritto negli occhi e pur incontrandolo per la prima volta, mi sembra di conoscerlo da una vita. Ci scagliamo uno contro l’altro, passi pesanti, agilità, potenza e precisione poi, l’aria tagliata da una bacchetta d’acciaio che non esiterà a decretare il destino. Sento la sua rabbia e avverto anche la mia mentre il piacere del confronto si fonde con quella sottile paura che fin dall’inizio ha protetto il nostro coraggio. Non c’è nulla attorno a noi, non c’è più il mondo né un senso logico da seguire… nulla a cui pensare né in cui credere… solo azioni, dolore, frustrazione e soddisfazione nell’essere presenti in quell’istante e in quel luogo che sopravvivrà per sempre nei ricordi più remoti.

Puntando la lingua sui denti ho come l’impressione che stiano saltando via nonostante non abbia ricevuto nessun colpo sulla bocca, forse un’esagerata dose di adrenalina mi ha fatto stringere troppo forte la mandibola e l’udito ancora inibito dalla concentrazione avverte una voce in lontananza urlare parole molto chiare: tutto sta per cominciare!

Pietà e comprensione, i più nobili sentimenti che distinguono gli uomini dalle bestie, vengono ora scissi dal corpo e dalla mente per lasciare spazio all’istinto di sopravvivenza che condito d’inaudita violenza, avvolge con millimetrica freddezza ogni nostra singola intenzione. Scaduto il tempo di pormi altre domande, comincio quindi a colpire senza la minima traccia di misericordia.

Di fronte a me, una belva dotata dello stesso raziocinio di uno squalo predatore, sfodera tutta la malizia in suo possesso per annientarmi definitivamente. Nessuno morirà, tutti lo sappiamo, ma uno dei due dovrà comunque soccombere alla forza dell’altro. Sopportando la sofferenza fisica so cosa sto facendo, dove voglio arrivare e avendo la meglio, continuo a sferrare mazzate su quel corpo ormai trasformato in un oggetto stranamente indistruttibile.

Se niente è come appare nella fantasia, assisto alla poetica e assurda fusione tra carne, sangue e acciaio, poi cala  improvvisamente il sipario di uno spettacolo bruscamente interrotto perché troppo vicino a un folle epilogo.

Stordito e sicuro che alcune ossa del mio corpo siano rotte, sorrido appena vedo l’altro uomo al suolo senza segni di vita. Il suo restare immobile apre una nuova frontiera per i miei sensi… sarà gloria o redenzione, ho trovato anche solo per un momento qualcosa che da tempo cercavo e senza più preoccupazioni inseguo la prossima vittoria, dovessi massacrare altri cento sfidanti.

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