IL CERCHIO

“…non importa cosa succederà dopo, quello che conta è arrivare al Cerchio… poi succederà qualcosa… e forse dopo sarà importante…”

Sta arrivando… pochi minuti a patto che siano ancora minuti, ormai il tempo ha perso di significato perché non esistono più strumenti di misurazione validi per decifrare gli attimi che viviamo.

Niente colori, suoni e rumori vanno inventati… addirittura il silenzio ha smarrito la sua tonalità.

Non c’è nulla attorno che possa farci capire dove siamo e cosa fare.

Se ci fosse almeno più luce potremmo provare a immaginare una montagna, il mare, una grotta, una macchina, una casa, un bosco…  ma non c’è… ed è meglio così.

Immaginare troppo dove siamo adesso equivale alla lunga a sognare e il problema più grosso oltre alla scarsità di luce, è la mancanza totale del buio quindi, non puoi dormire. Se non dormi non sogni e sognare ad occhi aperti da queste parti diventa letale… in molti sono già impazziti, di loro restano soltanto le urla.

L’unico punto di connessione tra questo maledetto pianeta e il Cerchio è la Zona. Non siamo stanchi né affamati, ma stranamente vigili e pronti a raggiungerla con lo scopo di dare un senso a qualcosa che forse non esiste.

Una volta sotto il Cerchio, veniamo risucchiati, la forza di gravità scompare e fluttuando si entra nel suo bagliore accecante. Nessuna prevaricazione né fila da scavalcare… c’è spazio per tutti, bisogna semplicemente avere tanto coraggio seppur quest’ultimo ci confonde le idee … magari è solo la disperazione a spingerci là sotto, ma è comunque irrilevante perché c’è un piano regolatore.

Quando il Cerchio ha finito di prelevare le persone, scompare e non sappiamo dove vanno a finire… molto lontano, in un posto sicuro o in un inferno peggiore. L’importante è che non ricompaia dopo pochi attimi altrimenti significa che qualcosa è andato storto nell’altra dimensione. Comincia a vomitare sangue e chi è stato preso prima ritorna mutilato, storpiato, scuoiato, come se fosse stato digerito, sciolto in un mucchio di carne informe e maciullata che cola su una roccia gelata. A volte li riconosciamo, altre volte è impossibile… i fortunati muoiono subito, gli sfortunati restano ancora vivi. È raccapricciante da vedere, obbligatorio da affrontare.

Così torniamo nella zona di contatto sperando di non esserci aggiudicati un posto in prima fila per lo spettacolo della morte, bensì di scomparire. L’obiettivo resta sempre andare via al più presto da qui a qualunque costo… sfidando prima o poi la luce del Cerchio.

Le immagini sono state modificate esclusivamente per questo sito. 

Fonte originale © releon8211/Depositphotos 

Testi e contenuti © HEATTURN/J.M.

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