“quando chiudiamo i conti con il passato, arriviamo a HeatTurn per garantirci una svolta nel futuro guardando in faccia solo il presente!”
Cosa faranno gli HeatTurners fuori dalle palestre e dai campi da tiro è chiaro, andranno dritti al duello! Che ne sarà di loro appena usciranno da HeatTurn resta invece ancora un mistero. Le regole le conosciamo bene, niente pregiudicati, psicopatici né tanto meno colpi mortali, eppure i rischi sono altissimi e anche la prima sfida può cambiare nel bene o nel male il corso del destino. I futuri HeatTurners ricevono un addestramento speciale, intensificato a seconda del monte premi concordato. Impareranno a colpire, a difendersi, persino a sparare, mentre grinta e forse pietà, verranno forgiati in sordina dentro il loro animo.
Sul terreno di battaglia s’incontreranno quindi persone comuni trasformate in “gladiatori”, che molto probabilmente non avevano mai preso neppure un’arma finta in mano o avrebbero addirittura pensato di massacrare un avversario al suolo.
Alla fine gli HeatTurners portano con loro un bagaglio di emozioni, esperienze e capacità esclusive, che servirà per affrontare gli scontri e gli resterà accanto per tutta la vita. Combattere una volta o continuare all’infinito rimane una decisione personale e indiscutibile, ed è qui che il fulcro della discussione diventa più bollente. Come vivranno questi nuovi guerrieri nella società? Non lo sappiamo minimamente!
In molti continuano a battersi, altri spariscono nel nulla, alcuni rinunciano all’ultimo momento e fino a quando non verranno per libera scelta, reinseriti, saranno controllati. Esistono (vedi l’articolo “HeatTurn e legalità”) squadre investigative interne al circuito con lo scopo di verificare la provenienza dei combattenti ma soprattutto di registrare ogni singola informazione su identità, situazione economica, posizione lavorativa. Ora che sanno sparare e lottare, come nessun individuo ordinario è in grado, le ipotesi sono tra le più disparate. Potrebbero diventare dei criminali o dei giustizieri, contrastare la malavita o al contrario rappresentare una seria minaccia sociale. Esaminate tutte le teorie possibili, cercheremo di capire cosa si è scatenato nella loro mente dopo aver assaporato la furia del più grande Fight Club d’Italia.
Introduciamo due membri di spicco nati dentro HeatTurn ma operativi anche al suo esterno.
Glory Sin è una ragazza entrata a far parte del “Dipartimento Investigativo”, diviso in quattro Unità. Nonostante abbia appena ventitré anni è già a capo della prima Unità, nonché la più grande. Non le sfugge nulla e sembra riesca a leggerti nel pensiero.
Casco è un ex campione. Oltre a svariate vittorie da singolo, ha vinto ben due torridi tornei nelle Heat Towns. Dopo essersi ritirato dalle scene di HeatTurn si è dedicato alla giustizia privata per le strade di diverse città e se hai la coscienza sporca ti conviene incrociarlo indossando appunto, un casco rinforzato. I profili dettagliati verranno resi noti nella pagina dei personaggi.
Le indagini continuano, mentre nella prossima parte dell’inchiesta riserveremo uno spazio a coloro che HeatTurn lo consumano, lo odiano e lo amano.
ATTENZIONE: per una questione di privacy non mostriamo i veri concorrenti di HeatTurn né i membri del suo staff ma solo foto di riferimento all’argomento trattato. Le immagini sono state modificate esclusivamente per questo sito.
Fonte originale dall'alto:
© Sergey Nivens/Fotolia (Stop the violence)
© Fxquadro/Fotolia (A masked punk)
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